Hanno quasi 110 anni: sono le copie delle lettere della azienda speciale per l’illuminazione elettrica del comune di Parma. Le prime sono firmate dal Sindaco Giovanni Mariotti, come quella del 26 giugno 1905 nella quale si avvertiva un fornitore che la neonata azienda speciale non ammetteva, nei suoi regolamenti, ordinazioni verbali di nessuna specie. Gli ordini si facevano per iscritto: in data 1° luglio 1905, ad esempio, veniva ordinato alla ditta Ercole Marelli di Milano – probabilmente a causa della calura che anche allora opprimeva la città nei mesi estivi – un ventilatore da tavolo, funzionante a corrente continua 120-125 Volts che era allora lo standard di distribuzione dell’elettricità. Sfogliando il libro copialettere, miracolosamente pervenutoci incolume dopo due guerre mondiali, troviamo copie di decine e decine di missive molte delle quali manoscritte, ove si comunicavano al Comune le deliberazioni assunte dall’azienda; ordini di condutture, isolatori, lampade; ricerche di mercato per assicurare all’azienda forniture di prezioso antracite inglese e di litantrace di qualità Cardiff da avviare alla distillazione per fabbricare il gas povero con il quale venivano alimentati i motori dei generatori. Uno spaccato di bella epoque che ci viene regalato dal passato e ci fa tornare ai primi del ‘900, quando si credeva fermamente nel progresso. L’atmosfera dell’epoca si comprende leggendo una lettera datata 22 luglio 1905 avente ad oggetto “illuminazione elettrica pubblica”: “Da ieri sera 21 corr. è stata attuata l’illuminazione elettrica nel piazzale Verdi e nel piazzale lateralmente al Teatro Regio; è stata inoltre attivata una nuova lampada sul Ponte Caprazzucca e precisamente di fronte alla Strada del Carmine. Un’altra nuova lampada è stata attivata in fondo alla Strada Farini. Di fianco alla Chiesa dei Cappuccini e nella stessa Strada Farini è stata poi aggiunta una nuova lampada dirimpetto a Borgo Calligarie. Si comunica infine, per opportuna norma, che da ieri sera l’illuminazione elettrica stradale rimane in funzione durante tutta la notte, spegnendosi a mezza notte metà delle lampade alternativamente. Nelle località illuminate a luce elettrica diviene quindi inutile la illuminazione a gaz tanto prima che dopo mezzanotte.” Questo, allora, significava progresso. (a.m.)